Il B&B “ TempleView “ apre le sue finestre sulla zona archeologica denominata “area sacra”. Sono le rovine di quattro templi, che nel corso dei secoli (IV e fine II a.C) furono edificati in più strati sovrapposti. I resti, sono designati con le lettere A B C D ( da nord a sud).
I primi due templi furono A e C, posti in un’area sopraelevata rispetto alla zona circostante, costruiti in piena autonomia l’uno dall’altro. In seguito sorse il tempio D, il più grande dei quattro, ma purtroppo, scoperto solo in parte, il rimanente è sepolto sotto il manto stradale. Il tempio B è il più recente ed è l’unico a pianta circolare.
I quattro templi denominati
- A “ Tempio di Giuturna “ (ninfa delle fonti)
- B “ Tempio di Fortuna “ (ritrovata la testa di un’enorme statua della dea)
- C “ Tempio di Foronia “
- D “ Tempio dei Lari Permarini
Nel corso dei secoli dell’età imperiale, subirono varie modifiche (rifacimenti di scale, basamenti, pavimentazioni e colonnati) anche a causa di due incendi. Nella zona est sono presenti tracce del grande portico dalle cento colonne, ad ovest è visibile un grande basamento celebre perché proprio lì avvenne l’uccisione di Giulio Cesare.
Con la fine dell’era Repubblicana e l’inizio del Medio Evo, la piazza assunse aspetti e forme diverse.
Del XIV sec. rimane “ Torre Papito “ alta 17,50 m., facente parte di un ampio complesso oggi scomparso. L’origine del nome rimane incerta, si attribuisce o all’antipapa Anacleto II Pierleoni (detto papetto data la sua bassa statura) o alla famiglia Papareschi. All’interno la torre è divisa in tre piani collegati tra loro da una scala lignea. Oggi è visibile solo dall’esterno.
In seguito (intorno alla metà del 1400) il nome alla piazza, “ Torre Argentina “, fu dato da un maestro di cerimonie dei Papi. L’alto prelato nato a Strasburgo (Argentoratum in latino) che amava firmarsi Argentinum, fece costruire il proprio palazzo (visibile oggi in Via del Sudario 44) con una grande torre chiamata appunto Torre Argentina. |